Descrizione
Bologna, 1228, terre di confine. Le guerre fra guelfi e ghibellini si abbattono come un flagello sulla popolazione portata allo stremo dagli incessanti saccheggi e dagli inverni gelidi. Lunghe distese di neve popolate da lupi si estendono fino all’intricarsi della Solitudine: il bosco, regno dei morti. Proprio nel cuore della Solitudine, osservato dalle forze che invisibili agiscono, il nobile Jacopo San Lorenzo si scontra per la prima volta con i feroci Cuzzano, salvando la vita a un contadino che sta per essere ucciso. La sete di vendetta di questi feroci Signori per l’affronto subito innesca una spirale di morte senza ritorno. Jacopo San Lorenzo si troverà al centro di un complotto per assassinare l’imperatore Federico II, e lo salverà dalla freccia scoccata proprio dalla mano traditrice di un Cuzzano. Quella freccia, poi ricoperta d’oro, diventa il simbolo trivalente della malvagità dei Signori, della nobiltà dei San Lorenzo e del legame di amore e sangue che per la potente maledizione scagliata da Merope, figlia di Jacopo, si instaurerà indissolubile tra i discendenti dei San Lorenzo, dei Cuzzano e gli Svevia. Generazione dopo generazione ogni apparizione di quella freccia d’oro salverà e sacrificherà i loro destini, facendo perdurare quella maledizione che sembrerà non potersi spezzare mai.
La sesta crociata, la guerra fra guelfi e ghibellini, la prigionia di re Enzo, la liberazione dei servi della gleba, la vendita di Bologna ai Visconti, la fine delle Signorie e la nascita dei Comuni. Questi sono solo alcuni degli avvenimenti reali che fanno da sfondo a questo romanzo dove la storia della Valle del Samoggia diventa leggenda.