Descrizione
Olmo è poco più di un ragazzo, desidera la libertà e ama Clelia di un amore contrastato e struggente. A maggio del 1944, in piena occupazione nazista, decide di unirsi ai ribelli della Resistenza, sulle montagne al confine tra Parma e Reggio. Inizia così un viaggio che ci trasporta, attraverso quello che succederà da lì in poi, sulla superficie delle linee generali della Memoria. Ma la storia di Olmo spacca questa superficie e ci trascina a picco nella memoria personale, quella vera, quella che fa male.
Viviamo con lui, respiriamo e speriamo con lui, soffriamo in un magico crescendo emotivo che tocca il profondo, fino a farci tremare, e chiedere ma come è potuto accadere. Perché il generoso Olmo che ama e combatte, viene fatto prigioniero e mandato a Mauthausen, nella perversione assoluta. Olmo cerca di sopravvivere, e mentre il suo corpo si consuma cerca di proteggere nella sua mente immagini di momenti felici: il camino di casa, i genitori, Clelia che non può avere ma che nessuno gli può impedire di amare, il suono di un’armonica, uno sguardo, un minuscolo gesto.
Dopo la liberazione torna a casa in un viaggio dove la sua debilitazione è così grande che le pagine del libro diventano pesanti, da sfogliare. Olmo è a casa, conta chi c’è, e chi non c’è più. La voglia di vivere fatica a ritornare, sono troppo soverchianti tutte le cose ha visto e vissuto. Ma Olmo è un eroe, e quello che fanno gli eroi è trasformare la propria tragedia in missione. Una missione che porterà avanti fino al suo novantesimo compleanno, e oltre, non cessando mai di raccontare, in prima persona, quello che è stato. Il testimone passa a noi, che dobbiamo liberarci dalla trappola dell’insensibilità.
“Non sarà un inverno freddo” è un libro che rompe la patina di una società che viaggia veloce sulla superficie, e ti lascia la grande scelta di vivere quei momenti, di diventare una parte vitale della memoria collettiva, e di tramandare nel futuro Libertà, Rispetto e Coraggio.