Descrizione
Il morbo di Parkinson non guarda in faccia nessuno e può venire ad abitarti dentro in qualsiasi momento dell’esistenza e a qualsiasi età. I quaderni dei sintomi, e del male interiore, diventano qui un diario non sempre drammatico, anzi a volte tragicomico.
Pellegrinaggi in ospedali, la ricerca del “migliore” (diagnosi, medico, cura), aspettative deluse da luminari poco empatici, speranze rinnovate da medici umani, e più illuminati. Cercando di afferrare il bandolo di una matassa da cui partire, diventa inevitabile percorrere ricordi e sentimenti e accompagnarli con le proprie riflessioni. Così questo libro diventa un viaggio ad ampio percorso, una testimonianza fruibile anche dai “non addetti al male”.
“Vorrei un’illuminazione per sterzare verso l’ironia e la leggerezza, ma non credo di farcela. Però è anche vero che non sono più tanto triste e malinconica e sento di avere imboccato una strada diversa. Mentre racconto stralci della mia vita, constato che è trascorso un anno e mezzo dalla diagnosi e che, in fondo, sul piano fisico è cambiato ben poco, ma molto a livello emozionale. Il mio tremore è diventato una gondola che scivola in una laguna quasi piatta, mossa appena dal remo pigro del gondoliere. E accidenti se non è divertente essere un po’ elettrici […]”